Notizie sulla famiglia di Antonio Vallisneri sr, ricavate dalle carte d’archivio dell’epoca (di Roberto Gandini)

Da Vallisnera a Casalgrande

Anton Maria, figlio del fu “Peregrini da Valosineria da Casalgrande” è presente, come testimone, ad una “emptio agrorum” fatta da Salvatore figlio di Bernardino Morati abitante nella villa di Jano, a favore del cugino Don Antonio figlio di Giuliano Morati di Borzano, redatta il 27 novembre 1508 nella piazza del mercato di Scandiano, dal notaio Agostino Crivelli. Archivio di Stato di Reggio Emilia (d’ora in avanti ASRE), Archivio Notarile (d’ora in avanti AN), Agostino Crivelli, 1506-27, b. 1176.

È questa la prima prova documentata sinora trovata della presenza di un membro della famiglia Vallisneri nel territorio di Scandiano. I Vallisneri di Casalgrande avevano tra i loro ascendenti un certo Antonio conte di Nigone, vissuto ai tempi del marchese Niccolò III d’Este e originario di Vallisnera, feudo della omonima famiglia, castello dipendente dal Ducato sotto la Diocesi e l’Archivio di Reggio e posto nell’Appennino reggiano a 30 miglia da Reggio e 40 da Modena. Ettore da Vallisnera, forse avo di Anton Maria , fu chiamato nella prima metà del secolo XV dal nobile ferrarese Alberto della Sala, signore di Casalgrande, a ricoprire l’incarico di Giusdicente nel suo Feudo. La notizia è riportata da Francesco Morsiani, cronista scandianese del secolo XVI. Anton Maria, presente ad un atto di acquisto di un terreno stipulato a Casalgrande il 9 gennaio 1540, è chiamato “magistro”. Anton Maria con la famiglia abitava a Casalgrande nel luogo detto “alli Linarij”, poco distante dal Castello. Il toponimo “Linar vel Linarij” indica un “ager linus consitus”, cioè un campo seminato a lino.
ASRE, AN, Simone de Carellis, 1535-41, b. 1068.

Il 13 aprile 1549 Pellegrino da Casalgrande, figlio di Anton Maria, è presente, come testimone, ad un atto di compravendita redatto dal notaio Nicolò Bertolani.
ASRE, AN, Nicolò Bertolani, 1543-56, b. 1044.

Un’ulteriore conferma della residenza a Casalgrande di Pellegrino Vallisneri la troviamo nel suo testamento, redatto, il 19 agosto 1552, dal notaio Simone de Carellis. Pellegrino del fu Anton Maria, essendo ancora nelle sue piene facoltà mentali, comanda, dopo la sua morte, di essere sepolto nel cimitero della chiesa di S. Bartolomeo di Casalgrande. Nomina la moglie Sabadina de Ferraris usufruttuaria vita natural durante dei suoi beni e il fratello della moglie, Nicola de Ferraris, tutore dei suoi tre figli maschi minori di anni 25: Possidonio, Domenico e Raffaele.
ASRE, AN, Simone de Carellis, 1535-1592, b. 1073, Testamenti diversi.

Da Casalgrande a Scandiano

È solo nella seconda metà del secolo XVI che troviamo un componente della famiglia di Pellegrino Vallisneri a Scandiano. Nel più antico registro dei matrimoni della Pieve di S. Maria di Scandiano si legge: “Alli 27 luglio 1567 contrasse matrimonio la Julia Rognona, fatte le denontiationi, con Possidonio da Casalgrande. Presenti Geronima Rippa e Giulio Malerba in la Pieve di Scandiano”.
Archivio Parrocchiale di Scandiano (d’ora in avanti APS), Vacheta delli Matrimoni che incomincia dall’anno 1565 a 26 febbraro, c. 2r.

Questo Possidonio era il figlio maggiore di Pellegrino Vallisneri e nipote del “magistro” Anton Maria da Casalgrande. Dal matrimonio di Possidonio con Julia, figlia di Bartolomeo Rognoni, nacquero cinque figli. La primogenita Anastasia e Domenica furono battezzate il 19 dicembre 1570 nella Pieve di Scandiano (c. 10r); Pellegrino e Francesco furono battezzati il 18 marzo 1573 nella Pieve di Scandiano (c. 15r); Antonio Maria fu battezzato il 3 luglio 1576 nella Pieve di Scandiano (c. 22r); Lavinia e Margherita furono battezzate il 20 luglio 1578 nella Pieve di Scandiano (c. 27v); Maurizio fu battezzato il 6 novembre 1583 nella Pieve di Scandiano (c. 43r).
APS, Vacheta dei Battezzati dal 1566 al 1590.

Possidonio, dopo il matrimonio con Julia Rognona, venne ad abitare a Scandiano. La prova ce la fornisce l’atto di nascita della figlia primogenita Anastasia, battezzata il 19 dicembre 1570 nella Pieve di S. Maria di Scandiano. Si può anche ipotizzare che la prima abitazione scandianese della famiglia di Possidonio Vallisneri sia stata la casa che, ancora oggi, si affaccia sul lato Ovest della piazza nuova del mercato di Scandiano, tenuta un tempo a livello dallo speziale Gio. Bernardino de Florentinis. Sappiamo che, dopo la partenza da Scandiano per la città di Bologna della famiglia di Gio. Bernardino, la casa fu data a livello, dalla contessa Silvia Sanvitale vedova di Giulio Boiardo, a Possidonio Vallisneri e ai suoi discendenti maschi. Il contratto di investitura del livello, stipulato l’11 febbraio 1576 “in arce Scandiano et in camera magna versus Gipsum”, ci offre la descrizione sommaria della casa. Si tratta, si legge nell’atto, di una: “domo murata, copata et solerata cum appotheca et orto eius contiguo posita in platea Scandiani”. La casa confinava a mattina con la piazza, a sera con la strada delle Pioppe, di sopra con le ragioni Mattacodi e di sotto con le ragioni di Cristoforo de Goui. Nel contratto di livello Possidonio, in cambio del diritto reale di godimento dell’immobile, s’impegnava a migliorare la casa e a pagare, come ricognizione annua del livello, una libbra di cera bianca.
ASRE, AN, Jo. Batta. Galletti, 1569-76, b. 483.

In un atto del 20 ottobre 1582, Jo. Bernardino de Florentinis di Scandiano è già detto: “habitator civitate Bononiae”.
ASRE, AN, Jo. Batta. Galletti, 1576-83, b. 484.

Possidonio, nei quasi trent’anni di permanenza a Scandiano, avviò, nella “apotheca” sottostante la casa di piazza, un tempo abitata dalla famiglia dei Fiorentini, una redditizia attività commerciale, che gli procurò prestigio, sicurezza economica e benessere. Al momento della sua morte il figlio Pellegrino ereditò, oltre ad una fiorente attività commerciale, un consistente patrimonio immobiliare. Il 14 giugno 1592: “Ms. Possidonio Valesneri morì et fu sepelito nella Pieve di Scandiano da me D. Francesco Crevara”.
APS, Liber Mortuorum Plebis S. Mariae Scandiani, 1587 usque ad 1639, c. 28r.

Il 20 novembre 1594 Pellegrino, figlio di Possidonio, è uno degli uomini della Comunità di Scandiano congregati nella casa della Ragione per trattare: “La confirmatione delli Statuti, privillegi et concessioni altre volte fattali tanto dalla Ser.ma casa d’Este quanto dalli Signori Boiardi. E del diritto che li sudditi per l’avenire possano fare calcini et quadrelli, e coppi per suo uso et anco per vendere nel Stato senza incorrere in pena alcuna, ecc.”.
ASRE, AN, Antonio Cavalletti, 1558-1607, b. 1238.

Pellegino, all’età di 25 anni, si sposò con la sedicenne Laura Magati. Nel registro dei matrimoni della Pieve di Scandiano si legge: “Ms. Peregrino Valesneri et M.a Laura figlia di Ms. Georggio Magati ambidui contrassero matrimonio insieme nella suddetta Pieve alli 27 aprilli 1598, doppo fatte le denontie et servati li ordini del Concilio Tridentino alla presencia di me D. Biagio Monti Cappellano et del Rev.do Don Francesco Crevara et di Ms. Gio. Batta. Bertolani ambidui testi”.
APS, Liber Matrimoniorum Plebis Scandiani 1591-1746, c. 9r.

Nella “promissio dotis” di Laura de’ Magatis del 29 marzo 1598 si legge che: “Giorgio, padre di Laura, s’impegna a versare a Pellegrino e ai suoi eredi una somma di scudi 300 da lire sette e soldi quattro per scudo”. In un atto del 31 maggio dello stesso anno sono descritti e stimati da Matteo Besini e Lavinia Teneana i mobili dati in dote da Giorgio Magati alla figlia Laura. Il valore ammontava a lire 612.
ASRE, AN, Alessandro Mattacoda, b. 812.

Dal matrimonio di Pellegrino con Laura, figlia di Giorgio Magati e Claudia Mattacoda e sorella del celebre chirurgo e cappuccino Cesare, nacquero sette figli. Possidonio il 26 giugno 1599 (c. 32r); Antonio il 13 giugno 1602 (c. 50v); Lucrezia il19 maggio 1605 (c. 63v); Possidonio il 15 ottobre 1607 (c. 77r); Gioseffo il 2 settembre 1610 (c. 91v); Lorenzo il 6 gennaio 1614 (c. 108v); Cesare il 12 novembre 1617 (c. 129v).
APS, Liber Baptismi 1590 usque 1639.

Il 26 aprile 1604 Pellegrino Valesinerio è fra gli scandianesi che hanno fatto offerte per fare l’organo nella Pieve di Scandiano.
ASRE, AN, Jo. Batta. Galletti, b. 488.

Il 26 marzo 1612 Pellegrino Vallisneri è sindaco del Comune di Scandiano.
ASRE, AN, Ippolito Bertolotti juniore, 1611-12, b. 3523.

Il 15 agosto 1632 Pellegrino Vallisneri figlio di Possidonio e di Julia Rognona, a letto infermo, fa testamento alla presenza di un notaio. Dopo aver dato disposizioni agli eredi per il suo funerale nomina la moglie Laura Magati usufruttuaria e libera amministratrice dei suoi beni. Alla moglie lascia (come legato) per tutta la vita, un “prediolum” sito nella villa di Pratissolo chiamato il Luogo di Pratissolo, con casa, cortile, forno, teggia, orto e prato. Al figlio Giuseppe di anni 22, studente a Bologna, lascia una rendita annua di 50 ducatoni che serviranno al suo mantenimento presso il collegio ”Montis alti” della città di Bologna, fino alla conclusione degli studi medici. Al figlio Lorenzo, di anni 18, chierico e studente a Reggio, lascia una rendita annua di ducatoni 50 che serviranno per il suo mantenimento a Reggio fino alla conclusione degli studi. Pellegrino vuole poi che gli altri due figli maschi Possidonio, di anni 25, e Cesare, di anni 15, continuino insieme l’attività commerciale nell’appotheca di piazza, fino a quando Cesare compirà 25 anni. Pellegrino nomina poi esecutori testamentari e arbitri di eventuali controversie che potranno sorgere tra i suoi eredi i cognati R. Don Cesare sacerdote del Consorzio dei preti di Scandiano e il dottor Jo. Battista, fratelli Magati.
ASRE, AN, Ippolito Spallanzani seniore, dal 1631 al 32, b. 3563.

Il 18 agosto 1632, tre giorni dopo la dettatura del testamento, “Pellegrino Vallisneri morse et fu sepulto nella Pieve di Scandiano da me don Francesco Crevari presenti il signor Arciprete et tutti i pretti del Consortio et frati Serviti”.
APS, Liber mortuorum Plebis S. Mariae Scandiani, 1587 usque ad 1639, c. 217v.

Cinque anni dopo la morte del padre, il 31 gennaio 1637, i fratelli dottor Giuseppe, Possidonio, il chierico Lorenzo e Cesare (questi ultimi due minorenni e rappresentati dal capitano Gio. Batta. Mattacoda) concordano e sottoscrivono il piano di divisione dei beni ereditati dal padre Pellegrino. Al dottor Giuseppe viene assegnata la parte formata dalla casa della possessione posta in Fellegara chiamata la Peschiera, con biolche 6 di prato e biolche 11 di terra lavoria e chiuseria e 3 biolche e tavole diciotto di terra lavoria e arborata in detta villa chiamata la Brugnola. Più la metà di tutti i capitali, bestie e vernaglie. Più 200 ducatoni d’argento di capitale di censo che la comunità di Arceto paga e tiene da detti fratelli. Al chierico Don Lorenzo la teggia con la stalla e i suoi edifici in villa Fellegara, luogo detto la Peschiera con biolche 4 di prato e biolche 11 e 1/2 di terra lavoria e chiuseria. Più biolche 2 di terra a Fellegara nel luogo detto il Chiesurolo. Più 2 biolche di terra a Fellegara in loco detto in Sabadino. Più biolche 9 e tavole 10 di terra alla Brugnola. E più la metà del capitale bestiame e invernaglie. A Cesare la casa antica di detti Vallisneri di sopra da quella comprata dal Goui posta nella piazza di Scandiano con tutti li suoi edifici e botteghe. Più 4 biolche di terra lavoria e chiuseria in villa Pratissolo in loco detto Mal’herba. Più 2 biolche e tavole 57 di terra in villa Fellegara in loco detto La Cà. Più 2 biolche e tavole 2 di terra in Fellegara in loco detto Campogrande. E più parte del capitale del censo che paga la comunità di Arceto cioè ducatoni d’argento 400. E più capitali di bottega, ducatoni 268. Al fratello maggiore Possidonio la casa comprata da Ms. Sigismondo Goua posta in piazza a Scandiano con tutti li suoi edifici e bottega. Più 9 biolche di terra in villa Pratissolo luogo detto al Bosco. E più 1 biolcha e mezzo di prato a Pratissolo luogo detto al Bosco. Parte del capitale di censo della comunità di Arceto, cioè ducatoni d’argento 400. Il censo di capitali di 100 ducatoni che pagano li Soragni. Il censo di capitali di 50 ducatoni che pagano i fratelli del Pino. Capitale di bottega per ducatoni 250.
ASRE, AN, Ippolito Spallanzani seniore, b. 3567.

Dal libro dei matrimoni della Pieve di S. Maria di Scandiano si ricava che “il 31 gennaio 1645, il Sig. Dott.re Lorenzo figlio del già Peregrino Valasenieri e Laura Magati, fu congionto in matrimonio col la Si.ra Isabella del Sig. Alessandro Anceschi nella Pieve di Scandiano da Don Francesco Crevari curato, presenti il Sig. Francesco Galletti e Lazzaro Bertolotti. Fatte prima le debite denontie, e servati li ordini del Sacro Concilio di Trento”.
APS, Liber Matrimoniorum Plebis Scandiani 1591-1746, c. 65v.

Dal matrimonio di Lorenzo con Isabella Anceschi nasce il 19 dicembre 1645 Pellegrino, che muore dopo alcuni mesi il 13 giugno 1646. Nel 1646 Lorenzo, decorato della Laurea in materie giuridiche presso lo studio reggiano, dopo aver fatto pratica legale e superato l’esame di fronte al Supremo Consiglio di Giustizia dello Stato Estense, ottiene l’attestato di idoneità ad esercitare la Giudicatura. Nell’autunno del 1646 viene proposto dal Supremo Consiglio di Giustizia a coprire la Pretura di Varano, dove rimane fino al 1650. A Varano nasce un secondo figlio maschio a cui viene dato il nome di Pellegrino, come il nonno paterno. Anche questo Pellegrino, come l’omonimo che lo aveva preceduto, muore in tenera età. Il 15 gennaio 1650 passa dalla Giudicatura di Varano a quella di Trassilico, castello ai confini dello Stato Estense con il territorio di Lucca. A Trassilico, vicaria e giurisdizione nella provincia della Garfagnana con una popolazione di circa 500 abitanti, sotto la diocesi di Lucca e l’archivio di Castelnuovo, è chiamato a svolgere la funzione di Giusdicente col titolo di Podestà. A Trassilico, dove rimane fino al 1655, nasce la figlia Claudia. L’atto di battesimo, conservato nella parrocchiale con titolare S. Pietro e figliale della Pieve di Gallicano, così recita: “Claudia di Lorenzo Valisnieri e della Signora Isabella sua moglie da Scandiano, fu battezzata li 15 novembre 1650. Fu compare il Sig. Ser Gio. Colli di Trassilico. Fu scritta qua per oblivione di non aver scritta al suo loco”.
Archivio Parrocchiale di Trassilico (d’ora in avanti APT), Libro dei battezzati dal 23 marzo 1648 all’11 luglio 1688, c. 8r.

Terminato il quinquiennio di servizio a Trassilico è chiamato a ricoprire la carica di Podestà a Montefiorino, dove vi rimane fino al 1657. Nei libri parrocchiali della Pieve di S. Andrea Apostolo di Vitriola, a cui era soggetta la villa di Montefiorino, non abbiamo trovato nessuna notizia riguardante la sua famiglia: in particolare della nascita e della morte del figlio Pellegrino e della morte della moglie Isabella. Lasciata la podesteria di Montefiorino, il 15 settembre 1658, raggiunge la nuova Giudicatura di Camporgiano, terra della Provincia della Garfagnana sotto la diocesi di Lucca e di Sarzana e l’archivio di Castelnuovo. Anche qui svolge la funzione di Giusdicente col titolo di capitano di Ragione. A Camporgiano conosce la sua futura seconda moglie Maria Lucrezia Davini, che sposerà il 17 luglio 1660. La permanenza a Camporgiano, luogo di residenza della famiglia della moglie, per le leggi dello Stato Estense riguardanti i Giusdicenti, è incompatibile con la funzione che esercita in questa terra; perciò viene trasferito e inviato, per la seconda volta, dal Supremo Consiglio di Giustizia, a Trassilico. A Trassilico nascono i due figli Antonio e Laura. Nel libro dei battezzati di questa parrocchia si legge: “Adì 5 maggio 1661, Antonio Domenico del Sig.r Lorenzo Valesinieri da Scandiano Podestà di Trassilico e della Sig.ra Maria Lucretia sua moglie fu battezzato adì 5 maggio 1661. Compare il Sig.r Dottor Fausto Davini da Camporgiano e la Sig.ra Mattea moglie del Sig.r Capitano Mariani di Valico di Sotto. Si avertì, che si è trasportato a questa carta per non averlo messo di sopra al suo loco e questo è seguito per oblivione”.
APT, Libro dei battezzati dal 23 marzo 1648 all’11 luglio 1688, c. 4r.

Tre anni dopo nacque la figlia Laura. “Laura figlia del Sig.r Lorenzo Vallisnieri da Scandiano adesso Podestà di Trassilico e di Maria del Sig.r Dottor Ant. Davini di Campireggiani sua leggittima consorte fu battezzata li 11 maggio 1664. Compare il Sig.r Jacinto Davini di Camporeggiano e D. a Maria di Ser Carlo Colli di Trassilico”.
APT, Libro dei battezzati dal 23 marzo 1648 all’11 luglio 1688, c. 24v.

Alla fine del 1664, per ragioni a noi sconosciute, si dimette dalla magistratura e fa ritorno a Scandiano sua patria, con la famiglia. A Scandiano, per l’esperienza maturata e per le capacità dimostrate nei molti anni di servizio trascorsi nella magistratura estense, è subito chiamato dalla Comunità a svolgere importanti incarichi. Il 30 dicembre 1665 è Priore della Comunità ed assegna il passo o transito del torrente Tresinaro a Fellegara a Pellegrino Bertoluzzi per 20 libbre di cera bianca.
ASRE, AN, Lodovico Besini, 1662-97, b. 4748.

Il 14 maggio 1669 il dottor Lorenzo Vallisneri è uno dei fondatori della Confraternita del Suffragio di Scandiano.
APS, Confraternita del Suffragio e di S. Giuseppe.

Nel 1673 è di nuovo Priore della Comunità e il 12 maggio appalta a Biaggio Villani l’escavazione e la pulitura della fossa del Castello.
APS, Fabbriceria.

In questi anni la famiglia di Lorenzo aumentò. A Claudia, Antonio e Laura si aggiunsero altri tre fratelli: Francesco il 25 dicembre 1665 (c. 28r), Liberato il 25 giugno 1669 (c. 43r) e Giuseppe il 31 ottobre 1670 (c. 55v).
APS, Battezzati dal 1660 al 1674.

Questi dieci anni di permanenza a Scandiano della famiglia di Lorenzo furono di grande importanza per la formazione del giovane Antonio. Un contesto familiare, quello dei Vallisneri e dei parenti Magati e Mattacodi, ricco di stimoli culturali e di validi esempi di riferimento per l’adolescente Antonio, come lo zio Giuseppe, famoso medico, gli zii paterni e il cugino Prospero Magati. Un ambiente, quello scandianese, culturalmente avanzato e stimolante, in grado di offrire a un giovane dotato di mezzi intellettuali, attento ed ambizioso, come era Antonio, grandi occasioni e molte motivazioni di studio. Vale la pena ricordare che nel secolo XVII la Comunità di Scandiano provvedeva, con mezzi propri, al mantenimento di un maestro di scuola per i giovani dai 6 agli 11 anni. Le lezioni iniziavano il 5 di ottobre e duravano fino a tutto il mese di agosto. La scuola prevedeva tre ore di lezione al mattino e tre al dopopranzo, compresa una mezzora per recitare a memoria. Si insegnava a leggere, scrivere, far di conto ed i primi rudimenti fino alla “grammatica grossa”. Ogni mattina il maestro, di solito un sacerdote, doveva celebrare la Santa Messa per gli alunni nell’oratorio di S.Carlo.
ASRE, AN, Giuseppe Antonio Ferrari, 1760-76, b. 589.

Nel 1676 Lorenzo, dietro invito del Principe Luigi d’Este marchese di Scandiano, ritornò nel ruolo dei Giusdicenti e Cancellieri Estensi e venne assegnato come Giusdicente col titolo di Governatore a Spilamberto, importante terra sotto la diocesi di Modena e l’archivio di Modena. A Spilamberto, il 4 gennaio 1676, nacque il figlio Pellegrino Giacinto. Nel 1678 lasciò la sede di Spilamberto e si stabilì, per breve tempo, con la famiglia a Modena, capitale del Ducato. Il 29 ottobre 1678 il Priore e gli Anziani della città di Reggio attribuirono a Lorenzo e ai suoi figli la cittadinanza reggiana. Nel 1679, al compimento dei 65 anni, lasciò per sempre la magistratura e si ritirò con la famiglia nella casa di Scandiano. A Scandiano, oltre a curare e amministrare il suo patrimonio e occuparsi dell’eredità del fratello dottor Giuseppe, morto il 20 agosto 1679, tornò a ricoprire incarichi pubblici. Il fratello dottor Giuseppe, morto senza eredi, lasciò ad Antonio, figlio maschio primogenito di Lorenzo, tutti i suoi beni immobili. Essendo Antonio minorenne fu affidata al padre Lorenzo l’amministrazione dei beni del fratello con l’obbligo di provvedere, come da volontà espressa dal testatore, al mantenimento, con le entrate dell’eredità, di due giovani scandianesi o reggiani, per cinque anni, allo studio delle scienze, ed uno, per tre anni, allo studio della grammatica.
ASRE, AN, Rinaldo Ottavio, testamento del dottor Giuseppe Vallisneri, 12 agosto 1679, b. 3096.

Nel 1684 Lorenzo Vallisneri è eletto Priore. Il 28 febbraio dello stesso anno sottoscrive il contratto di commissione con il pittore e stuccatore modenese Antonio Franchini, per la decorazione della cappella di S. Caterina nella Pieve di S. Maria di Scandiano. Il 10 luglio acquista, dal principe Luigi d’Este del fu Borso, per conto della Comunità, il sito delle fosse del Castello.
ASRE, AN, Lodovico Besini, 1662-97, b. 4757.
Archivio del Comune di Scandiano, F. 166, rogito del notaio Livio Pegolotti.

Lorenzo è di nuovo eletto Priore negli anni 1688 e 1690.
ASRE, Archivio Antico del Comune di Scandiano, Protocollo della Comunità particolare dal 23-10-1684 al 25-04-1716, c. 24 v e 35 r.

Alla veneranda età di 88 anni, il dottor Lorenzo Vallisneri “morse il 21 luglio 1702 e fu sepolto nella Pieve di Scandiano”.
APS, Liber Mortuorum ab anno 1675 ad 1708, c. 108r.

La vedova Maria Lucrezia Davini “morse il 22 febraro 1707 di anni 70 in circa”.
APS, Liber Mortuorum ab anno 1675 ad 1708, atto n. 650.

Del figlio Antonio abbiamo notizia che “Nell’anno 1687, quando si fece il concorso per la condotta medica di tutto lo Stato di Scandiano furono scelti, come stabilito nel Consiglio Generale della Comunità, i medici Giuseppe Garofoli e Giuseppe Magnavacca. Si diceva in giro nel paese che il dottor Antonio Vallisneri era dedito a pratiche oscure e a ricognizioni autoptiche su cadaveri e su corpi di animali, cose queste condannate dalla Religione”.
Archivio del Comune di Scandiano, Libro dei Verbali del Consiglio Generale della Comunità, consiglio del 27 febbraio 1687.
ASRE, AN, Livio Pegolotti, b. 478.

Il 7 febbraio 1691, nella casa dei fratelli Mattacodi, confinante a Nord con quella dei Vallisneri nella piazza di Scandiano, venne redatto il Concordato di matrimonio “tra il dottor medico Antonio, figlio del dottor Lorenzo Valsinieri, e la signorina Laura figlia del dottor Paolo Francesco Mattacodi”. Presenti al Concordato il signor Giulio Cesare, Governatore di Montecchio, il dottore di legge Paolo Francesco, fratelli Mattacodi da una parte, e il dottor Lorenzo padre e il dottor medico Antonio Valsinieri figlio, dall’altra. Queste le condizioni: “Salvo sempre l’assenso della predetta signorina Laura e non altrimente li predetti signori fratelli Mattacodi prometteranno la predetta signorina Laura in sposa al predetto medico Antonio dovendo seguire però solamente il matrimonio doppo la Pasqua dell’anno 1692 e non prima per l’età di detta signorina Laura. Li predetti signori fratelli Mattacodi daranno in dote alla predetta signorina Laura quando si celebrerà il matrimonio la metà di scudi due milla da lire 7 e soldi 15 Imperiali per ciascheduno scudo, dote promessa dalli predetti signori Mattacodi al detto dottor Valsinieri quali non s’intendano compresi li pagni che avrà detta signorina Laura al tempo del matrimonio sodetto. L’altra metà si dovrà pagare in termine d’altri 4 anni da principiarsi al dì della celebrazione del matrimonio sodetto e successivarsi seguire con la responsione del 4 per cento all’anno senza essere astretti detti signori Mattacodi al pagamento della metà sodetta, se non dopo spirato li detti 4 anni, quando pure detti signori non avessero prima d’all’hora comodità di pagarli”. Il Concordato di matrimonio è firmato dai fratelli Mattacodi. Al Concordato venne aggiunta la clausola che la signorina Laura, una volta ricevuta la sua dote, non avrebbe dovuto pretendere più alcunché sopra i beni paterni e materni e su quelli provenienti ai suoi genitori da eventuali eredità di parenti. La clausola aggiuntiva è firmata dal dottor Lorenzo, dal dottor Antonio Valsinieri e da don Francesco Mattacodi, arciprete di S. Polo.
ASRE, AN, Lodovico Besini (1691-92), b. 4762.

All’atto privato del 7 febbraio 1691 ne seguirono altri due pubblici. Il primo, redatto dal notaio Lodovico Besini, è datato 20 marzo 1692; il secondo, sempre redatto dal notaio Lodovico Besini, è datato 26 aprile 1692. Al primo atto, fatto nella casa di piazza dei Mattacodi e nella camera di mezzo che “risguarda” in Piazza, parteciparono il governatore dello Stato di Scandiano, il dottor Andrea Lombardini, la signorina Laura, figlia di Paolo Francesco Mattacodi, il dottore di legge Paolo Francesco Mattacodi del fu Gioseffo, padre della futura sposa, il dottor Giulio Cesare Mattacodi di lui fratello, nobile scandianese, e al presente governatore di Montecchio, il capitano Geminiano Bassi del fu signore Francesco, curatore speciale della minore, il dottore di Filosofia e Medicina Domenico Antonio Vallisneri, il signor Don Francesco Vallisneri arciprete di S. Maria di Scandiano. Il padre di Antonio dottor Lorenzo non partecipò perché costretto a letto da malattia. Di fronte al governatore e al curatore speciale i due futuri sposi, così si legge nell’atto, si promisero scambievolmente “di riceversi vicendevolmente in sposo, e sposa rispettivamente, e tra di loro contrahere il Matrimonio sentiti gl’ordini, e santioni della santa Romana Madre Chiesa e del Sacro Concilio di Trento”.
Alla promessa di matrimonio seguì la costituzione della dote secondo le condizioni sottoscritte nella scrittura privata del 7 febbraio 1691. L’atto è corredato dalla nota: “De Panni, mobiglia e arredamenti della Sposa Laura Mattacodi estimati da Felice Novaletti e dalla Lucia Minoni”. Il valore dei Panni e mobili ammontava a lire imperiali 1267. Al secondo atto, fatto il giorno prima del matrimonio, partecipò il padre di Antonio, dottore Lorenzo, guarito dalla malattia che lo aveva costretto a letto. Lorenzo, dopo aver ratificato e approvato quanto concordato dalle parti intervenute nel precedente atto del 20 marzo, fece dono alla sua futura nuora Laura Mattacoda, per poter “Nuptios tenere, salvare, e custodire”, di ducatoni 200.
ASRE, AN, Lodovico Besini (1691-92), b. 4762.

Due giorni prima del matrimonio, il 25 aprile 1692, a Reggio Emilia, nella sede vescovile, il dottor Antonio Vallisneri consegna all’Ill.mo Don Prospero Scaruffi, Vicario Generale, le fedi battesimali sua e della futura moglie Laura Mattacodi e presenta due testimoni noti alle parti: Antonio Nuvoletti del fu Girolamo da Scandiano e Gio. Battista Rossi del fu Alfonso pure da Scandiano. I due testi dichiarano solennemente di conoscere, fin dall’infanzia, i due futuri sposi, che fra di loro non c’è alcun vincolo di parentela, e che sono entrambi liberi e non hanno alcun impedimento per il quale non possano contrarre assieme il matrimonio. Il Vicario Generale, dopo aver ascoltato i testimoni e viste le carte, accorda, come richiesto, la dispensa dalle pubblicazioni matrimoniali ed anche la facoltà di non celebrare la messa durante il matrimonio: “per cause che muovono l’animo nostro”.
Archivio Vescovile di Reggio Emilia, Atti Matrimoniali, 1° semestre 1692.

Dai registri della Parrocchiale di S. Maria si ricava che, il “27 aprile 1692, il signor Dottore Antonio Valsinieri nato per accidente a Trasellico fu congiunto in matrimonio con la Sig.a Laura Mattacodi di questa Parochia da me Don Francesco Valsinieri Arciprete nella Pieve di S. Maria di Scandiano, avendo prima ottenuta la dispensa delle tre publicationi, come appare da una lettera scrittami da Monsignor Vicario Scaruffi. Testimoni Francesco Rognoni e Domenico Corradini”.
APS, Liber Matrimoniorum Plebis Scandiani, 1591-1740, c. 108r e v.

La moglie di Antonio, Laura, appena quindicenne, era figlia del dottor Paolo Mattacodi. Nel registro dei battesimi della Pieve di S. Maria si trova scritto che: “Laura figlia del Signor dottor Paolo Francesco Mattacodi e della Sig.a Geronima sua moglie nacque adì come sopra 4 settembre 1676. Padrini il dottor Giulio Cesare Mattacodi e la signora Camilla Mattacodi”.
APS, Liber Baptizatorum, 1675-1707, c. 9v.

Dal matrimonio nacquero Gioseffo, il 1° maggio 1693 (n. 257, c. 75), e Claudia, il 17 maggio 1694 (n. 293, c. 80r).
APS, Lober Baptizatorum, 1675-1707.

Il 21 ottobre 1694 il dottore Antonio Vallisneri fu eletto rappresentante straordinario per i Quartieri Alemanni.
Archivio del Comune di Scandiano, Libro dei Consigli Generali della Comunità, c. 47r.

Il 4 novembre 1694 il dottor Antonio Vallisneri fu confermato uno dei quattro rappresentanti della Comunità, “con ogni facoltà et autorità di poter durante li Quartieri radunarsi, consigliare, risolvere, far provvedere et operare a nome della Comunità”.
Archivio del Comune di Scandiano, Libro dei Consigli Generali del Marchesato di Scandiano 1691, 11 gennaio 1709, 22 settembre, c. 49r.

Il 3 febbraio 1695 il dottor Antonio Vallisneri, dovendo lasciare Scandiano per la condotta medica di Luzzara, venne sostituito nella sua qualità di deputato sulla Congregazione sopra i Quartieri Alemanni.
Archivio del Comune di Scandiano, Libro dei Consigli Generali del Marchesato di Scandiano, 1691, 11 gennaio, 1709, 22 settembre, c. 52r.


Pellegrino (Peregrino) da Valosineria

Abita a Casalgrande, feudo del nobile ferrarese Alberto della Sala,
nella prima metà del secolo XV
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Magister Anton Maria, figlio di Pellegrino


Abita a Casalgrande, feudo di Matteo Maria Boiardo, nella seconda metà del secolo XV
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Pellegrino (Peregrino), figlio di Anton Maria

Abita a Casalgrande nella prima metà del secolo XVI; sposa Sabadina de Ferraris (1)

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Julia - Giovanna - Possidonio - Domenico - Raffaele

Possidonio viene ad abitare a Scandiano e sposa, il 27 luglio 1567, Julia di Bartolomeo Rognoni (2)

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  Anastasia Domenica
(19.12.1570)
Pellegrino Francesco
(18.3.1573)

Sposa, il 27.4.1598, Laura di Giorgio Magati e Claudia Mattacodi
Antonio Maria

(3.7.1576)
Lavinia Margherita

(20.7.1578)
Maurizio

(6.11.1583)
 
Lorenzo sposa in prime nozze, il 31.1.1645, Isabella di Alessandro Anceschi
    Pellegrino

(muore 13.6.1646)
Pellegrino

(muore nel 1648)
Claudia

(nasce a Trassilco il 15.11.1650)
   
Lorenzo sposa in seconde nozze il 17.7.1660 Maria Lucrezia Davini di Camporgiano
Antonio Domenico

(Trassilico 5.5.1661)

Sposa, il 27 aprile 1692, Laura di Paolo Francesco Mattacodi (3)
Laura

(11.5.1664)
Francesco

(25.12.1665)
Liberato

(25.06.1669)
Giuseppe

(31.10.1670)
   

• aborto (Scandiano, 9.8.1692)
• Gioseffo (Scandiano, 1.5.1693)
• Claudia (Scandiano, 17.5.1694)
• Giuseppe Giacinto (Luzzara, 1695)
• Giuseppe (Luzzara, 9.4.1695)
• Claudia Angelica (Luzzara, 22.6.1696)
• Camilla Monica (Luzzara, 4.5.1698)
• Maria Rosalba (Castelnovo di Sotto, 29.12.1699)
• Fortunata Maria (Padova, 13.5.1701)
• aborto (Padova, 2.1702)
• Lorenzo Gioseppe Antonio Gaetano Ettore (Padova, 12.3.1703)
• Luigia Antonia (Scandiano, 18.1.1706)
• Antonio Gaetano Luigi Domenico Maria (Padova, 5.6.1708, e battezzato il 6.7.1708 nella chiesa di S.Bartolomeo. L’atto è riportato, come voleva il testamento dello zio Giuseppe, nel Libro dei Battesimi della Pieve di Scandiano a c. 3, al numero 150)
• aborto (Padova, 21.12.1710)
• Lucrezia Maria (Padova, 6.2.1712)
• Paolo Francesco Nicola Maria (Padova, 24.11.1714)
• Girolama Desarina Maria (Padova, 7.1.1718)
• aborto (Padova?)

(1) Pellegrino, figlio di Anton Maria, abitava con la sua famiglia nel territorio di Casalgrande nel luogo detto “alli Linarij”, vicino al Castello (il toponimo appartiene alla classe dei fitonimi e deriva da: linar vel linaris, ager linus consitus: campo seminato a lino).

(2) Dopo il matrimonio, Possidonio Vallisneri venne ad abitare a Scandiano in una casa appartenente alla famiglia Boiardo. La casa si trovava sul lato ovest della piazza nuova del Paese.

(3) Laura Mattacodi, moglie di Antonio, generò 18 figli; di questi solo quattro (Claudia Angelica, Camilla Monica, Fortunata Maria e Antonio) sopravvissero ai genitori.